La Mostra Virtuale “Ascoltando Grease con i Colori dell’Anima” prende spunto dall’approfondimento artistico-culturale intorno al senso del colore di matrice kandinskiana e agli aspetti musicali e storico-antropologici del musical Grease. L’operazione di riflessione culturale, nello specifico, si è concretizzata nella produzione di particolari opere pittoriche.
Il maestro W. Kandinsky, descrivendo uno dei primi quadri dipinti, “La città vecchia”, afferma: “Mosca si fonde in questo sole in una macchia che mette in vibrazione il nostro intimo, l’anima intera, come una tuba impazzita“-
Egli tenta di delineare l’orizzonte di possibilità di un nuovo linguaggio della visione, il cui vocabolario è costituito dal suono interiore dei due elementi pittorici puri, le forme e i colori.
Il colore possiede una forte carica emotiva. Ogni colore viene colto attraverso la sua risonanza interna, la funzione psichica di base, la posizione occupata nella genesi dell’ordine dei colori e il suo significato spirituale; ma anche in assonanza con stati d’animo, oggetti, suono di strumenti musicali. Così, per esempio, del giallo leggiamo che è il tipico colore terreno ed è rappresentazione cromatica della follia, mentre il blu ci appare come il colore del cielo, che rimanda alla profondità, che richiama l’uomo verso l’infinito e che assomiglia al suono del violoncello.
“Come un musicista può comunicare le sue impressioni del sorgere del sole senza ricorrere al canto del gallo, così il pittore dispone di mezzi puramente pittorici per ‘rivestire’ le sue impressioni del mattino senza bisogno di dipingere un gallo. […]
Per coniugare insieme aspetti artistici diversi (pittura e musica) è essenziale mettere a fuoco la definizione di musical;
“Genere di spettacolo teatrale, misto di prosa, musica, canzoni e balletti, nato negli ultimi decenni del secolo 19° in Gran Bretagna e, quasi contemporaneamente, negli Stati Uniti d’America, dove, per gli sviluppi strutturali e il sempre crescente successo di pubblico, ha guadagnato importanza primaria nell’ambito dell’intrattenimento teatrale ed enorme popolarità come genere cinematografico”.
– di Eugenio Ragni, Mino Argentieri – Enciclopedia Italiana – V Appendice (1993) -Treccani
In questo tipo di spettacolo si fondono tre arti: il canto, la recitazione e la danza.
Il musical Grease nasce dalla cooperazione tra Jim Jacobs e Warren Casey; i due erano già amici prima di creare questo nuovo tipo di spettacolo. Il loro lavoro venne concepito come una sfida contro quelle che erano le melodie troppo tradizionali e classiche del teatro di Broadway. Diedero vita a questa rappresentazione ambientata negli anni Cinquanta, privilegiando musiche pop e rock ‘n’ roll.
Il debutto avvenne il 5 febbraio del 1971 a Chicago in un ex deposito di autobus. Grease divenne un musical di successo mondiale grazie anche alla produzione cinematografica del 1978 con il famoso John Travolta e Olivia Newton-John.
Grease è stato un musical che ha portato con sé un’ondata di novità, non solo per la musica ma anche per i temi trattati: la gravidanza di un’adolescente, la violenza tra bande rivali, la sessualità, l’aborto.
Sul piano artistico pittorico, ascoltando Grease, i colori hanno disegnato e colorato la musica dell’anima. Il pentagramma utilizzato è la struttura compositiva di un polittico: quattro tele quadrate (cm 60×60) sono il modulo dove forme e colori raccontano le emozioni provate dopo aver ascoltato alcuni brani del musical.
La carica emotiva dei colori, sempre più spesso, prende il sopravvento sulle forme figurative che riannodano la trama delle vicende umane dei giovani protagonisti dell’opera musicale.
I colori e la loro stesura, per lo più in forma segnica e gestuale, dettano il ritmo alla composizione impregnata di musica pop-rock.
La forza e il timbro di alcuni colori evidenziano le emozioni dell’animo che, attraverso una equilibrata composizione spaziale e coloristica, danno origine alla cifra artistica dell’opera.
L’altezza, in musica, è la qualità del suono che indica se un evento acustico è acuto (alto) o grave (basso) e la successione di più suoni di diversa altezza da origine ad una melodia; così, nelle opere pittoriche in mostra, la tonalità, la luminosità e la saturazione di alcune campiture costruiscono una melodia cromatica che tocca il fruitore nella parte più profonda dell’anima. Questi spazi di colore, con una stessa tonalità, alcune volte sono evidenziati da linee compositive che richiamano l’armonia della divina proporzione.
Allora, è il momento di gustare “il quadro nel quadro”:
il modulo compositivo aiuta a guardare e a distinguere il momento creativo e quello narrativo che, con l’aiuto del segno, dà forma a un’icona che richiama la tematica dell’opera… così le figure umane, appena abbozzate, assumono il significato di un rimando ad altro, … che dunque è un insieme di significante e di significato, di suono e di immagine, di lettere e di senso.
Il colore dà sostanza alle passioni, le forme e i segni danno concretezza al filo di Arianna che conduce negli antri più sconfinati dell’animo umano; poi, la texture di base, a volte sempre più materica, ci induce a tornare indietro… l’emozione del colore prende corpo e ci richiama al senso della vita reale.
Vieni a trovarmi presso lo Studio d'Arte a San Giorgio del Sannio. Solitamente mi trovi impegnato tra tele e colori ma non ho un orario definito e quindi ti chiedo di contattarmi per fissare un incontro.